Da Agenda 21 ad Azione 21 per il Mincio

Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del fiume Mincio


Committente: PARCO DEL MINCIO
Periodo di svolgimento: 2006-2007

Il progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21 per il Mincio. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del Fiume Mincio” si poneva come obiettivo il ripristino di condizioni di maggior naturalità dell’ambiente fluviale affrontando con un approccio integrato e condiviso molteplici tematiche (ambientali, di riduzione del rischio idraulico, di gestione della risorsa idrica, socio-economiche, di fruibilità, ecc.).
Il progetto è stato strutturato in due percorsi paralleli, ma strettamente legati. Il primo, a carattere divulgativo, partecipativo e di coinvolgimento degli stakeholders, con il compito di attivare il “Forum del Mincio”, strutturato in vari tavoli tematici. Il secondo, di contenuto più tecnico, con il compito di valutare lo “stato ambientale” del Mincio, sviluppando appositi indici a scala locale secondo la logica indicata dal progetto STRAtegie di RIqualificazione FLUviale del PTUA della Regione Lombardia.

Principali problematiche dell’area di studio

Un quadro esaustivo dell’area di studio è riportato nella relazione finale del gruppo tecnico (AAVV, 2007, www.forumdelmincio.it). In estrema sintesi le principali problematiche riguardano la forte regimazione, la progressiva diminuzione delle portate, in particolare nel periodo irriguo, e la conseguente scarsa capacità del sistema di diluire i carichi inquinanti e di autodepurarsi. Il sistema fluviale, invece di recuperare qualità a valle dei punti di maggiore pressione antropica, perde in funzionalità. Il sistema delle Valli del Mincio, elemento di pregio assoluto del Mincio, è attualmente ipereutrofico e soggetto a rapido interramento e così i tre bacini lacustri; l’azoto nitrico è il macroinquinante più abbondante. Il basso corso del Mincio è interamente regimato ed ha una funzionalità residua molto scarsa. Le pressioni antropiche principali riguardano il comparto agro-zootecnico (prelievi, irrigazione, carichi diffusi), quello civile (scarichi dei depuratori) e quello industriale (microinquinanti). Le criticità maggiori sono i deflussi minimi, l’eutrofizzazione, la generale banalizzazione del sistema e l’interramento.

La caratterizzazione integrata del sistema fluviale

La caratterizzazione STRARIFLU (Strategie di Riqualificazione Fluviale) prevede la definizione di un sistema descrittivo-conoscitivo delle principali caratteristiche del corso d’acqua e di una loro visione di sintesi, tramite un sistema gerarchico strutturato di indici, sub-indici e indicatori, che nel loro complesso dovrebbero esprimere un giudizio sintetico di valore, denominato Valore Natura.
Il Valore Natura costituisce un’espressione della prossimità del fiume a un ipotetico stato originario (in termini fisico-morfologici) e a uno stato di riferimento caratterizzato da integrità ecologica, definiti a priori. Per mezzo di tale indicatore aggregato il metodo permette di valutare gli aspetti maggiormente influenti sulle criticità e di esplicitare i margini di miglioramento potenzialmente perseguibili per ciascun tratto del fiume, discretizzato in funzione delle caratteristiche geomorfologiche, idrologiche e biologiche.

Nella formulazione originale del metodo STRARIFLU il valore Natura è espresso tramite un indice quantitativo, l’Indice Natura, ottenuto dall’aggregazione di tre sub-indici: l’Indice Salute (che misura la vicinanza allo stato di riferimento), l’Indice di Naturalità morfologica (che misura la vicinanza all’assetto morfologico originario) e l’Indice di Rilevanza naturalistica (che misura le peculiarità bio-geo-morfologiche). Ciascun sub-indice, a sua volta, è articolato in un sistema di attributi quantificati per mezzo di indicatori, effettivamente misurabili o valutabili per lo meno in termini ordinali.

Rispetto alla formulazione originale la struttura di indicatori è stata modificata e implementata per rendere il metodo più aderente alla realtà territoriale del Mincio, soprattutto in quelle sezioni del fiume (l’ampio varice palustre delle Valli del Mincio, i Laghi di Mantova e la Vallazza) che sono più propriamente zone di transizione tra un ambiente fluviale, un’area umida ed un bacino lacustre propriamente detto. Pertanto, sono stati talvolta ridotti o modificati gli indicatori coinvolti nel calcolo di alcuni sub-indici, quando giudicati non significativi rispetto al contesto locale o ridondanti rispetto ad altri attributi.

Valutazione a criteri multipli e sviluppo del Piano d’Azione

Alla valutazione dello stato ambientale e all’individuazione delle criticità è seguita una fase di definizione degli obiettivi e delle possibili alternative di progetto, tramite il confronto con i portatori di interesse. Le alternative individuate sono state sottoposte ad analisi comparativa al fine di selezionare quelle prioritarie per gli stakeholders. La raccolta e la sistematizzazione dei numerosi progetti proposti ai diversi livelli da Pubbliche Amministrazioni, associazioni, enti di ricerca ecc., ha rappresentato uno degli elementi cardine del progetto, che si proponeva di superare le difficoltà organizzative derivanti dall’eccessiva frammentazione delle competenze: pertanto, il Piano di Azione doveva necessariamente presentare un “parco progetti” in cui le azioni risultassero in ordine di priorità in relazione a una gerarchia degli obiettivi e a una valutazione di efficacia.
Data l’eterogeneità delle azioni raccolte nel parco progetti in termini di tipologia, tempistica realizzativa, impegno economico e cogenza normativa, e considerata la necessità di definire una gerarchia degli interventi per organizzare al meglio le strategie degli enti per la loro realizzazione, i progetti sono stati posti a confronto con differenti tecniche di analisi. In particolare tre sono stati gli approcci metodologici adottati:

L’analisi multi-criteriale ha permesso di realizzare un sistema gerarchico di progetti oggettivato dall’utilizzo di più sistemi di ponderazione, ciascuno dei quali elaborato a partire dai giudizi di priorità espressi da ciascun tavolo tematico, ed evidenziato come sia possibile attuare un’efficace strategia di recupero e miglioramento del valore ambientale del bacino del Mincio in tempi brevi e con un impegno economico contenuto.


Approfondimenti:

Vannuccini M., Bodini A., Cuizzi D., Bartoli M., Pinardi M., 2008. Strumenti di supporto decisionale al processo di riqualificazione fluviale del Mincio: le analisi a criteri multipli nell’ambito del progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21 per il Mincio. Valutazione Ambientale 13: 82-89. | scarica l’articolo

Vannuccini M., Pinardi M., Bartoli M., Cuizzi D., 2009: Progetto di riqualificazione del fiume Mincio: caratterizzazione integrata secondo la metodologia StraRiFlu e sviluppo del piano di azione. 1° Convegno italiano sulla Riqualificazione Fluviale, Sarzana 18/19 giugno 2009 | scarica il poster

Cuizzi D., Vannuccini M., Pinardi M., Longhi D., Bartoli M., Viaroli P., 2008. Com’è il fiume. Caratterizzazione ambientale del Mincio. In La riqualificazione del Mincio – Un traguardo necessario, Parco del Mincio/Fondazione Cariplo: 26-37.

Telò R., Pinardi M., Bartoli M., Bodini A., Viaroli P., Racchetti E, Cuizzi D., Vannuccini M., Previdi L., 2007. Caratterizzazione dello stato ambientale del fiume Mincio e analisi della strategia di riqualificazione integrata e partecipata. In Da agenda 21 ad azione 21. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del fiume Mincio (2 voll.), Parco del Mincio/Fondazione Cariplo, Vol. 1, 435 pp. Azione 21. Relazione conclusiva_784_932
 
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