Gestione e progettazione partecipata del paesaggio agrario di medio versante e della biodiversità nel Parco dell’Adamello
Il progetto 3P si è focalizzato sul paesaggio agrario tradizionale della fascia di medio versante del Parco dell’Adamello allo scopo di valorizzare la biodiversità e promuovere il turismo sostenibile, sviluppando iniziative di partecipazione delle comunità locali in azioni di conoscenza e tutela, e di dar vita a percorsi decisionali per l’individuazione di azioni di gestione del paesaggio e del patrimonio edilizio rurale.
Il progetto 3P, a partire dai riferimenti chiave dell’Agenda 21 Locale e della Convenzione Europea del Paesaggio, ha portato alla definizione di una Politica del Paesaggio e della Biodiversità del Parco dell’Adamello: una strategia condivisa avente valore di strumento per la valorizzazione e il rilancio degli ambiti paesaggistici del medio versante e dei loro elementi costitutivi (terrazzamenti, boschi, prati-pascoli, rete viabilistica tradizionale, infrastrutture rurali originarie, etc.), connessa al rilancio delle attività agricole e pastorali e alla tutela del paesaggio tradizionale, intesa come quadro organico di sviluppo del turismo sostenibile nel Parco.
Gli obiettivi specifici del processo partecipativo sono stati:
- raccogliere la sensibilità della comunità locale sul paesaggio agrario di medio versante, sulle attività e sulle strutture edilizie tradizionali e sull’evoluzione in atto nell’ambiente montano, approfondendo il rapporto con la biodiversità naturale e il patrimonio culturale;
- condividere punti di vista e attese su specifici “ambienti di vita” (nell’accezione definita dalla Convenzione Europea del Paesaggio) dando voce alle esigenze di trasformazione e di conservazione di specifici elementi del paesaggio;
- scandagliare, attraverso il confronto tra saperi esperti e saperi locali, il rapporto tra comunità, insediamenti e ambienti naturali e seminaturali, mettendone in luce le valenze in termini di biodiversità;
- favorire un elevato livello di partecipazione della comunità locale nell’attuazione della Politica del Paesaggio e della Biodiversità per assicurare la valorizzazione turistica nel lungo periodo;
- definire per l’ambito della Val Saviore linee di intervento condivise e puntuali per la ristrutturazione e il riuso dei complessi edilizi rurali, il recupero degli elementi tradizionali del paesaggio (terrazzamenti, pavimentazioni, muri a secco etc.), la qualificazione delle formazioni forestali ad essi collegate, il mantenimento della biodiversità locale.
Le fasi di lavoro
Il lavoro si è articolato nelle seguenti quattro fasi spesso sincroniche, sempre fortemente interrelate: analisi, partecipazione, definizione di interventi tipo in aree campione, disseminazione dei risultati.
Fase I – Analisi
Il quadro conoscitivo sul paesaggio della fascia di medio versante è stato costruito incrociando i dati raccolti da esperti di varie discipline con le informazioni fornite dalla popolazione locale nell’ambito di Tavoli tematici e tramite inchieste “porta a porta” e altre attività sul campo.
Le informazioni raccolte hanno riguardato: le conoscenze agronomiche, forestali e paesaggistiche, la biodiversità e la sua correlazione con le attività agricole tradizionali, le caratteristiche tipologiche e lo stato manutentivo degli edifici rurali e dei nuclei abitati sparsi, le attività economiche, turistiche e produttive in genere.
Fase II – Partecipazione
La fase iniziale del processo di partecipazione è consistita in una Stakeholders Analysis articolata per ambiti tematici e territoriali. I soggetti selezionati attraverso l’analisi e coinvolti nel processo partecipativo sono stati: i comuni dell’area e la Comunità Montana, le associazioni ambientaliste, le scuole, le associazioni di categoria, gli operatori economici, gli esperti locali e i singoli cittadini.
Selezionati gli attori del processo partecipativo si è proceduto all’organizzazione di 3 Forum plenari e di 4 Tavoli tematici su ciascuno dei seguenti argomenti: paesaggio agricolo, edilizia rurale e foreste. Ciascun tavolo oltre che dagli stakelhoders del territorio del Parco era composto da un facilitatore e da un esperto nello specifico ambito tematico.
Accanto ai tavoli e ai forum sono stati altresì adottati strumenti di partecipazione estesa come ad esemprio la somministrazione di questionari “porta a porta”.
Il percorso partecipativo si è sviluppato attraverso i seguenti passaggi:
- condivisione delle regole del processo partecipativo;
- condivisione e implementazione del patrimonio informativo emerso in fase di analisi attraverso la “lettura partecipata del paesaggio”;
- definizione della Politica del Paesaggio e della Biodiversità del Parco dell’Adamello, vale a dire di una strategia per la tutela e la valorizzazione del territorio, del paesaggio e della biodiversità locale, elaborata e approvata dalla stessa comunità del Parco, che ha preso in esame gli ambienti forestali, il paesaggio agricolo, i terrazzamenti, gli edifici e i nuclei rurali e che per ciascuno di essi ha delineato una strategia di governo, indirizzi e strumenti di salvaguardia, pianificazione, progettazione, gestione e riqualificazione.
Il documento di Politica del Paesaggio è stato oggetto di discussione, condivisione e approvazione in occasione del Forum di chiusura aperto al pubblico.
Agli incontri dei tavoli sono state affiancate attività “porta a porta” con l’obiettivo di coinvolgere direttamente i residenti nei nuclei urbani isolati e gli operatori territoriali con specifici interessi e mansioni, facendo leva su un piccolo nucleo di “animatori” locali. Le attività “porta a porta” sono stato attuate tramite questionari, interviste e rilevamenti diretti.
Fase III – Definizione particolareggiata di interventi tipo su aree campione
Il progetto ha realizzato inoltre un percorso di approfondimento che attraverso la co-progettazione ha condotto alla formulazione di una proposta preliminare di interventi nel territorio campione della Val Saviore. L’obiettivo è stato la definizione di abachi e prototipi progettuali per la gestione di attività e interventi e per la tutela delle risorse biologiche e territoriali locali, che potessero essere esportati nel restante territorio del Parco. Nel caso specifico sono stati compiuti studi che hanno condotto alla realizzazione di schede descrittive delle aree campione (contenenti immagini e cartografie per l’analisi diacronica, la sintesi degli elementi emersi dalla percezione dei partecipanti ai tavoli e degli abitanti raggiunti dalle iniziative “porta a porta”, le norme di tutela e le previsioni della pianificazione territoriale).
Le iniziative partecipative si sono svolte attraverso l’identificazione di ambiti significativi del paesaggio agricolo tradizionale e di edifici dell’architettura rurale. Per ciascuno di essi è stato attivato un workshop di progettazione partecipata per la messa a punto di piani, progetti d’ambito e linee d’intervento condivise e puntuali per:
- il recupero, il riuso e la ristrutturazione di complessi edilizi rurali tradizionali;
- la riqualificazione delle pertinenze ambientali e paesistiche dei nuclei rurali;
- il restauro degli elementi tradizionali del paesaggio (terrazzamenti, pavimentazioni, muri a secco etc.);
- la gestione multifunzionale del patrimonio agricolo e forestale;
- la salvaguardia e la promozione della biodiversità a scala locale;
- la valorizzazione economica e turistica degli ambiti analizzati.
Parallelamente agli workshop sono state attivate iniziative di coinvolgimento delle scuole dei comuni della Val Saviore ai lavori di definizione particolareggiata degli interventi. Le iniziative hanno riguardato la realizzazione di ricerche sul paesaggio locale e concorsi di idee per la definizione degli interventi.
Fase IV – Comunicazione e disseminazione risultati
Hanno fatto da corollario al progetto una serie di attività di comunicazione e disseminazione dei risultati attraverso l’invio di newsletters, la predisposizione di locandine e pieghevoli, l’allestimento di banchetti informativi in occasione di fiere e sagre nel territorio, la redazione di comunicati stampa, l’organizzazione di un seminario di disseminazione dei risultati e l’aggiornamento del sito dell’Agenda 21 del Parco dell’Adamello.