BioBaM – Biodiversità nel Basso Mantovano


Committente: Consorzio Oltrepò Mantovano
Periodo di svolgimento: 2007-2008

Lavoro svolto in collaborazione con Ambiente Italia srl


L’insieme di processi che ricade sotto il nome di “frammentazione ambientale” è responsabile del declino e della scomparsa di molte popolazioni animali e vegetali, mediante un ampio ventaglio di effetti.

La pianificazione di rete ecologica, ovvero quel settore della pianificazione ambientale che si occupa di limitare gli effetti della frammentazione ambientale, si pone l’obiettivo di mantenere o ripristinare la connettività funzionale fra popolazioni ed ecosistemi in paesaggi frammentati; la rete ecologica costituisce un paradigma concettuale di grande portata, capace di promuovere e integrare le strategie di conservazione della biodiversità e dei processi ecologici nella pianificazione territoriale. Inoltre, si tratta di un livello pianificatorio che richiede l’integrazione fra discipline naturalistiche ed urbanistiche.

Il progetto BioBaM ha riguardato il territorio di 21 Comuni del Basso Mantovano e si è posto l’obiettivo generale del coinvolgimento della comunità locale in azioni di conoscenza, tutela e potenziamento della biodiversità del paesaggio agrario del Basso Mantovano. Uno degli obiettivi specifici è stata la definizione di una prima proposta di Rete Ecologica del Basso Mantovano.

 

Area di studio

Il territorio oggetto di studio comprende 21 Comuni del Basso Mantovano per una superficie totale di 65.200 ettari, posta in grande prevalenza nell’Oltrepò mantovano a cavallo del fiume Secchia. Il paesaggio agrario del basso mantovano è caratterizzato da un elevato grado di antropizzazione, testimoniato dalla netta prevalenza seminativi nel mosaico territoriale. Le aree di maggior interesse  punto di vista naturalistico sono localizzate lungo il corso del Po e del Secchia dove, peraltro, la vegetazione naturale è in genere sostituita dai pioppeti. Questo territorio è attraversato da una fitta rete di canali, che costituiscono uno dei più importanti tratti identitari del paesaggio. Soprattutto nell’area del Sinistra  Secchia, il paesaggio agrario ha conservato la struttura storicamente consolidata di queste campagne: il territorio è punteggiato dalle tipiche costruzioni rurali (le cascine a corte mantovana, i loghini e le barchesse) con intorno i campi coltivati, caratterizzati dalla presenza di elementi di alto valore naturalistico quali siepi, filari, boschetti, aree umide, macereti e bugni, che costituiscono oggi un sistema di unità ecosistemiche residuali disperse nella matrice agricola strategico per conservazione della biodiversità

 

Approccio metodologico

Nella definizione della rete ecologica del Basso Mantovano è stata adottata una metodologia fondata su due livelli di analisi, strutturale e funzionale. In particolare la fase analitica del lavoro ha previsto un primo momento relativo all’individuazione delle specie focali e all’elaborazione di modelli di idoneità del territorio a fornire habitat per le specie selezionate, e un secondo momento di aggregazione dei modelli di idoneità specie-specifici in un unico indicatore di qualità ecosistemica complessiva, utilizzato come strumento di supporto decisionale.

Le fasi di lavoro, in estrema sintesi, sono state dunque le seguenti:

Sulla base delle analisi descritte è stata definita una prima ipotesi di Rete Ecologica del Basso Mantovano e sono stati individuati gli ambiti territoriali su cui prioritariamente concentrare gli interventi di miglioramento ambientale e  di deframmentazione allo scopo di ricostituire adeguati livelli di connettività ecologica.
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